È pacifico che la mancanza di mezzi e materiali abbia da sempre stimolato la fantasia umana a trovare soluzioni ingegnose per superare i problemi. Un assioma questo che, a nostro avviso, si trova dimostrato e riassunto in un cocktail, il Long Island Ice Tea: la leggenda vuole infatti che sia nato negli anni ’30 durante il proibizionismo americano, e ci piace immaginare che i numerosi ingredienti che lo compongono altro non siano che i fondi di altrettante numerose bottiglie quasi vuote. In un epoca in cui l’alcool è raro e costoso, non ci si può permettere di buttarne via nemmeno una goccia; e se ce n’è troppo poco poco per fare un cocktail, ma troppo per essere gettato, allora probabilmente finisce in un Long Island. Tanto meglio che, con l’aggiunta di uno splash di Coca, la preparazione assuma il tipico colore paglierino di un innocuo tè freddo. Buonissimo e fortissimo, questo cocktail è completo e complesso sotto molti punti di vista; la ricetta ufficiale include vodka, rum, triple sec, gin e sweet & sour, ma le varianti sono numerose e dibattute. Un barman professionista nicchia alla richiesta del terzo Long Island, e preferisce porgere al cliente un bicchiere di acqua ghiacciata; vi basti sapere che una delle varianti del cocktail porta un nome eloquente: Adios Motherfucker.