Negli ultimi anni si parla costantemente di autofiction come una delle principali tendenze della narrativa contemporanea. Il numero XX della rivista "L'Ulisse" ha provato a interrogarsi sul rapporto che può esserci fra autofiction e poesia contemporanea, partendo da una serie di domande: è possibile applicare la nozione narratologica di autofiction nell’indagine del testo poetico, nell’esplorazione del nesso tra persona biografica, poeta e autore? La scrittura poetica, in quanto invenzione di una voce, include un elemento inevitabilmente finzionale? La dimensione esperienziale e biografica è un dato presupposto dalla scrittura, o è in qualche modo anche il risultato di strategie volte a costruire un’immagine di sé, ad articolare una voce? In che senso la poesia può essere autobiografica: si tratta di rappresentazione di una biografia esistente, o piuttosto di un atto performativo, che presenta un soggetto non altrimenti esistente? Applicare queste categorie, potrebbe consentirci di dislocare la questione dell’io e del soggetto rispetto agli schemi usurati che oppongono poesia lirica e non lirica? Che contributo potrebbe portare l’applicazione di queste categorie alla lettura di testi della tradizione novecentesca e delle scritture contemporanee?
Il numero monografico della rivista è gratuitamente scaricabile dal sito: http://www.lietocolle.com/2017/07/il-numero-xx-de-lulisse-ha-come-tema-monografico-il-rapporto-tra-poesia-autofiction-e-biografia/
Ne discutono:
Giuseppe Carrara - Università degli studi di Siena
Paolo Giovannetti - Università IULM
Stefano Ghidinelli - Università degli studi di Milano
Laura Neri - Università degli studi di Milano
Anna Stella Poli - Università degli studi di Genova
Carlo Tirinanzi De Medici - Università degli studi di Trento
Coordinano:
Italo Testa e Stefano Salvi, direttori de "L'Ulisse"