È almeno dagli anni Ottanta che gli scienziati danno l’allarme: nei prossimi cent’anni molti ghiacciai al di fuori delle calotte polari si scioglieranno, il livello degli oceani si innalzerà, la temperatura della Terra salirà causando periodi di siccità e inondazioni. Il fenomeno è già avviato, e non è in effetti necessario spostarsi troppo lontano per vederlo: le alluvioni in Germania, Belgio, Lussemburgo e Olanda e gli incendi in Turchia, Siberia, Grecia e sud Italia di quest'estate ne sono un chiarissimo segnale.
E allora come mai continuiamo a essere così ciechi davanti al pericolo e così sordi agli appelli degli scienziati? Forse perché i cambiamenti a cui assistiamo sono molto più grandi di quelli a cui la nostra mente è abituata, più impegnativi di qualsiasi nostra esperienza precedente. Per potersi orientare in questa nuova realtà serve una rivoluzione cognitiva e culturale, e in quest'ottica il ruolo del linguaggio e delle storie diventa fondamentale.
Il giornalista Paolo Armelli, affiancato dall'interprete Sonia Folin, modera una tavola rotonda con tre scrittori che hanno recentemente integrato all'interno dei propri libri il discorso sul cambiamento climatico, ciascuno a proprio modo: Fabio Deotto con il reportage narrativo L’altro mondo. La vita in un pianeta che cambia (Bompiani), Siri R.H. Jacobsen con Lettere tra due mari (Iperborea), un racconto epistolare ricco di poesia e intimità, e Andri Snær Magnason con il saggio narrativo Il tempo e l'acqua (Iperborea, Premio Terzani 2021), che mescola gli approcci più vari, da quello poetico a quello scientifico, da quello antropologico a quello autobiografico.
L'incontro è all'aperto l'ingresso è gratuito ed è necessario prenotarsi scrivendo a info@colibrimilano.it.