“Gli uomini hanno cominciato a filosofare, ora come in origine, a causa della meraviglia.”
Aristotele
Colibrì e Simona Cozzupoli presentano "Micromondi", in mostra dall'11 giugno all'8 settembre.
Micromondi fiabeschi che riportano alla dimensione ludica dell’infanzia e dell’umanità delle origini. Le piccole scatole di legno, scrigni dell'immaginazione e della meraviglia, sono stanze abitate da bamboline souvenir in posa come finti “tableaux vivants”, da giocolieri e da gemelle, da re e cavalieri delle carte e da uccellini origami in miniatura inquadrati in un cerchio di cielo, il “templum” degli Etruschi. Tutto è all’insegna della meraviglia, considerata fin dall'antichità un accesso alla conoscenza, e, nel
Novecento, una facoltà primigenia dell’arte stessa.
Gli “Assemblaggi” stupiscono per gli accostamenti inaspettati, come quello tra un vecchio libro e lo spioncino di una porta, che lo attraversa tenendolo chiuso: non resta che andare oltre il linguaggio verbale, abbandonandosi a un’originaria modalità di pensiero prelogica.
I temi ricorrenti, tutti interconnessi tra loro, sono l’infanzia, l'origine, il gioco, il binomio immagini/parole, il mondo del circo (visto come un’esposizione di meraviglie viventi), i simboli, gli archetipi e, per finire, la divinazione e il caso, intesi nel senso junghiano e jodorowskiano di metodi esplorativi dell’inconscio fondati sulla “sincronicità”. Come pezzi di un’ideale Wunderkammer (“camera delle meraviglie”), le opere in mostra sono supporti concreti per immaginare una realtà dominata dal gioco, dalla meraviglia, dal sogno e dalla contemplazione.